Aggiornamenti Covid 19 dalla Bolivia-07 luglio 2020

[7/7/2020]

l'America Latina è tristemente diventata l'epicentro della pandemia mondiale, metà dei contagi di Covid-19 del mondo sono proprio in queste zone.
Ma come è potuto succedere questo?
La povertà, le disuguaglianza sociali e le infauste scelte politiche sono alla base di questa tragica emergenza. Nelle aree urbane sempre sovraffollate è impossibile mantenere le distanze e i servizi igienici sono inesistenti. In alcuni paesi non sono assicurate le cure mediche, in altri non si fanno abbastanza test. Ogni paese affronta l’emergenza in modo diverso e con differenti risorse.
In paesi come il Messico, la Colombia e il Perù due terzi dei lavoratori non hanno accesso alle cure sanitarie. Gli investimenti nella sanità sono sempre stati scarsi, carenti i programmi di test e tracciabilità del virus. In Guatemala su 100.000 abitanti si fanno 45 test.
Le persone povere come sempre sono le più vulnerabili al virus a causa delle condizioni di vita peggiori e delle malattie pregresse.
Le ripercussioni sociali ed economiche saranno drammatiche. la Banca mondiale ha stimato che a causa dell’emergenza sanitaria il reddito di 50 milioni di persone scenderà sotto la soglia di povertà.
 
In BOLIVIA, per esempio, noi continuiamo ad essere presenti, qui gli insegnanti stanno accertando ormai che l'educazione a distanza on line nelle aree rurali non funziona per nulla. La maggior parte degli studenti non ha accesso alle risorse tecnologiche necessarie e nelle aree più remote alcune famiglie non hanno nemmeno l'elettricità. La situazione nel frattempo è rimasta invariata: Tarata, Arbieto e Vacas proseguono con la quarantena, in quanto classificate come municipalità a medio rischio.
Gli effetti della crisi sono visibili, le difficoltà per i contadini sono cresciute, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati. A causa dell'aumento dei casi di COVID -19 e l'attuazione della quarantena rigida i tassi di disoccupazione stanno peggiorando, le famiglie non sono in grado di acquistare cibo a sufficienza e molti devono accontentarsi di alimenti di bassa qualità e poco nutrienti. Finora Cochabamba ha raggiunto 3.476 casi positivi, 150 morti. Gli ospedali e i centri sanitari sono pieni. Con la disposizione di tornare alla quarantena totale dal 29 giugno al 10 luglio, si vuole rallentare un po’ l'escalation dei casi ed effettuare controlli domestici per rilevare situazioni sospette, poiché è certo che i contagiati sono molti  e molti di più. "