La violenza di genere coinvolge più di un terzo delle donne in tutto il mondo.

[25/11/2015]

Malgrado i risultati raggiunti nell’ultimo decennio in materia di educazione, salute e politica di genere, le donne continuano a essere vittime di discriminazione e violenza. Questa è la conclusione a cui si è giunti, come si evince dal rapporto “Le donne nel mondo 2015”, che la Divisione di Statistica dell’ONU ha presentato la settimana scorsa. Si tratta di un documento quinquennale che offre analisi e statistiche sulla situazione delle donne nel mondo in differenti ambiti sociali, a partire dai dati ufficiali redatti in 102 paesi.
 
Ban Ki -Moon (segretario generale dell’ONU), in occasione della presentazione del suddetto rapporto ha dichiarato: “Sono troppe le donne ancora discriminate, vittime della violenza e della mancanza di uguali opportunità in ambito educativo e professionale, o ancora escluse dalle posizioni di potere e leadership”.
 
Molte donne al giorno d’oggi ricevono un’educazione migliore rispetto agli uomini e sono anche più longeve eppure più di un terzo di queste è o è stata vittima di violenza. Secondo Francesca Grum, una delle autrici dell’informativa, “questa violenza contro le donne è presente ovunque, è un problema mondiale e solo una minoranza di esse ha il coraggio di parlare della propria esperienza”.
 
In 70 dei paesi contemplati, meno del 40% delle vittime rompe il silenzio e condivide la propria esperienza con amici o familiari e meno del 10% denuncia il caso alle autorità. Tuttavia il rapporto evidenzia che per quanto riguarda la violenza sessuale e di coppia, questa inizia a diminuire in quasi tutti i paesi dove si veicola informazione riguardo a  questa problematica. Inoltre, in almeno 119 paesi esistono già alcune leggi contro la violenza domestica, in 125 contro le molestie sessuali e in 52 contro la violenza in ambito coniugale.
 
In materia di educazione, risulta che 58 milioni di giovani in tutto il mondo non hanno frequentato la scuola primaria, più della metà dei quali risulta essere di sesso femminile. Inoltre, il numero di donne che ha proseguito gli studi, ben oltre l’istruzione secondaria, è in incremento, superando la partecipazione maschile in quasi tutti i paesi sviluppati e nella metà dei paesi in via di sviluppo. Pur tuttavia, almeno due terzi del totale della popolazione adulta e analfabeta, ossia 781 milioni di persone, sono donne.
 
Ban Ki-Moon ha segnalato che i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, fissati per i prossimi 15 anni e sottoscritti dai leader mondiali in occasione del summit dello scorso mese, non possono essere raggiunti “se si prescinde dai pieni diritti imparziali per la metà della popolazione mondiale, a livello pratico e legislativo”.
 
Sfortunatamente, risultano esserci ancora molti ostacoli per quanto riguarda il diritto delle donne all’uguaglianza globale. Vediamo cosa ci dirà il prossimo rapporto…