24 NOVEMBRE, CONSULENZE GRATUITE A MILANO

[5/11/2015]

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voluta dall’Onu. In Italia, Global Humanitaria Italia Onlus e la criminologa Cinzia Mammoliti partecipano alla giornata offrendo martedì 24 novembre consulenza presso lo spazio ChiAmaMilano a chi è vittima di violenza psicologica. L’obiettivo è anche sensibilizzare tutti alla sottoscrizione di un Manifesto contro la violenza psicologica: un fenomeno criminoso che riguarda soprattutto le donne,  ma coinvolge spesso anche uomini e bambini. Stilato inoltre l’identikit della vittima e del manipolatore.
“La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora!” è il nostro nuovo progetto a sostegno delle vittime di questo fenomeno che spesso è l’anticamera della violenza fisica. Riguarda soprattutto le donne, ma non solo. Per questo Global Humanitaria Italia Onlus e la criminologa Cinzia Mammoliti che ne è coautrice il 24 novembre offriranno gratuitamente, anticipando la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la consulenza di esperti, psicologi, psicoterapeuti e avvocati. Questi professionisti, insieme a Mammoliti, saranno disponibili per chi volesse incontrarli, dalle ore 10.30 alle 13 presso lo spazio ChiAmaMilano di via Laghetto 2.
Global Humanitaria Italia Onlus e Cinzia Mammoliti rilanciano anche il Manifesto contro la violenza psicologica, che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le forze politiche e istituzionali ad affrontare l’argomento e migliorare l’impianto legislativo, ove carente, al fine di rafforzare l’opera di prevenzione del fenomeno e la cura delle vittime. Il Manifesto può essere sottoscritto qui:

Inoltre, è stato messo a disposizione delle vittime un numero di telefono al quale ricevere assistenza: 848 808 838.

A differenza della violenza fisica, quella psicologica è spesso difficilmente individuabile con precisione, e quindi è quantificabile in modo approssimativo. Si tratta di una situazione subdola che si manifesta con un esercizio di potere e controllo distruttivo e potente da parte di un soggetto su un altro, spesso donne. In Italia, secondo gli ultimi dati Istat del 2012, le vittime di violenza psicologica sono oltre sette milioni.
Con il progetto “La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora!” si sta costruendo una rete di professionisti efficiente, efficace e competente che, a partire dalla figura di un tutor che segua le persone in un percorso di assistenza costante, realizzi un’azione di formazione, informazione e collaborazione nei confronti della vittima quale primo strumento utile a fronteggiare e prevenire
il fenomeno. Non è infatti da sottovalutare il fenomeno della vittimizzazione secondaria: la condizione di ulteriore sofferenza e oltraggio sperimentata da vittime di violenza psicologica che incontrano un atteggiamento di insufficiente attenzione o di negligenza da parte delle agenzie di controllo formale nella fase del loro intervento. La figura del tutor è in grado di ascoltare, accompagnare la vittima durante l’intero percorso di recupero e indirizzarla adeguatamente verso i professionisti più idonei, come avvocati, psichiatri e psicoterapeuti che a prezzi agevolati offrono la loro consulenza.
Cinzia Mammoliti, coautrice del progetto, che ha disegnato per punti un identikit del manipolatore affettivo e della vittima-tipo, afferma: “Può non essere semplice distinguere e definire la violenza psicologica perché è fatta di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la vittima del proprio valore, riducendola ad un oggetto. Il lento insinuarsi di tali tteggiamenti, anche perché difficile da rilevare in modo chiaro, finisce spesso per essere accolto dalla donna. Contemporaneamente, il maltrattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l’autostima della vittima, manipolandone lo stato psichico, restringendone la libertà d’azione e spaventandola”.
Anche nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne l’hashtag per parlare della violenza psicologica o condividere il Manifesto è #bastaviolenzapsicologica.