Circa 600 bambini che vivono a Puno e Lampa frequentano quotidianamente una delle 8 mense dove lavoriamo per migliorare l’alimentazione degli studenti di 12 scuole. Si tratta delle mense di Potojani Grande, Coata, Canteria, Ccatacha, Tusini Grande, Cabanilla e Chullunquiani. In quattro di queste abbiamo avviato anche dei bio-orti, dove i bambini e gli insegnanti coltivano insieme ortaggi e verdure che vanno poi ad arricchire le loro tavole per una sana e corretta alimentazione. Il coinvolgimento diretto dei genitori degli stessi alunni, ha fatto in modo che siano stati avviati orti anche in ambito familiare.
 
In ciascuna scuola, il Comitato di Alimentazione Scolastica (CAE), composto da famiglie e insegnanti, coordina l’elaborazione dei diversi menu. Un mese prima dell’apertura delle mense, i genitori si organizzano per pulire, disinfettare e rendere fruibili le cucine. Allo stesso tempo, vengono organizzati corsi di abilitazione per migliorare la gestione e il controllo della qualità degli alimenti, oltre a organizzare conferenze sulla sana e corretta alimentazione, attraverso cui si intende incentivare l’elaborazione di ricette a base di prodotti locali come la quinoa, la cañihua, le patate, la trota, il formaggio e le verdure locali.
 
Benché il livello di malnutrizione infantile in Perù sia migliorato, continuano a esserci parecchie differenze tra i vari distretti e tra le zone rurali e quelle urbane.
 
La disuguaglianza aumenta nelle zone lontane dalla Sierra, così come nelle regioni amazzoniche e tra le comunità indigene, secondo quanto riporta Paul Martin, rappresentante dell’UNICEF in Perù, “ci sono regioni, come quella di Cuzco, che presentano un tasso di malnutrizione del 20%, ma ci sono distretti, come Omacha e Lares, con percentuali di malnutrizione cronica infantile che arrivano anche al 70 e all’80%”. La mancanza di istruzione dei genitori e il consumo di acqua non potabile sono fattori che influenzano decisamente tali cifre.