5 anni per l’ex membro dell’esercito cambogiano, condannato per abuso di minori
[20/12/2014]
Il Tribunale Provinciale di Banteay Meanchey ha condannato, lo scorso 31 ottobre, Khoun Vanna a 5 anni di reclusione per abuso su due minori. Lo stesso tribunale ha richiesto un risarcimento di 10 milioni di rieles (circa 2.000 euro) in favore delle vittime.
Nel primo processo, nel 2008, l’istanza di carcerazione era stata respinta, a causa dell’autorità ancora esercitata dallo stesso imputato. Le indagini furono molto complicate, poiché la maggior parte delle famiglie delle vittime (si sospetta siano addirittura una sessantina) per timore, non osavano denunciare e deporre contro l’ex alto funzionario. Per questo motivo, il processo è andato avanti sino all’aprile del 2013, quando Khoun è stato arrestato grazie a un’accurata investigazione della polizia, di Action Pour les Enfants (APLE), con cui collaboriamo con il progetto Protect e la ONG IJM. In questa seconda occasione, le famiglie delle vittime hanno goduto della protezione e dell’appoggio di APLE.
“Questa sentenza non rende giustizia alle vittime” ha dichiarato Chea Nara, avvocato di APLE e legale delle vittime. “Il fatto che Vanna sia un ex-ufficiale dell’esercito non deve motivare una condanna ad una pena minima”. La pena minima, in caso di abuso, così come per il tentato abuso, secondo la legge cambogiana è di soli 7 anni.
Le due vittime riconosciute stanno ricevendo sostegno affrontare i traumi subiti. Seila Samleang, direttore esecutivo di APLE, ha aggiunto, “La buona notizia è che, dopo il duro lavoro svolto, Vanna sia stato condannato, però una sentenza col minimo della pena non aiuta e può ritorcersi sul processo di recupero delle vittime. È una vergogna che chi ricopre ruoli sociali o politici importanti debba ricevere, per questo motivo, un trattamento speciale da parte dei tribunali”
Foto: Arresto di Khoun Vanna nell’aprile del 2013 (Global Humanitaria/APLE).
Nel primo processo, nel 2008, l’istanza di carcerazione era stata respinta, a causa dell’autorità ancora esercitata dallo stesso imputato. Le indagini furono molto complicate, poiché la maggior parte delle famiglie delle vittime (si sospetta siano addirittura una sessantina) per timore, non osavano denunciare e deporre contro l’ex alto funzionario. Per questo motivo, il processo è andato avanti sino all’aprile del 2013, quando Khoun è stato arrestato grazie a un’accurata investigazione della polizia, di Action Pour les Enfants (APLE), con cui collaboriamo con il progetto Protect e la ONG IJM. In questa seconda occasione, le famiglie delle vittime hanno goduto della protezione e dell’appoggio di APLE.
“Questa sentenza non rende giustizia alle vittime” ha dichiarato Chea Nara, avvocato di APLE e legale delle vittime. “Il fatto che Vanna sia un ex-ufficiale dell’esercito non deve motivare una condanna ad una pena minima”. La pena minima, in caso di abuso, così come per il tentato abuso, secondo la legge cambogiana è di soli 7 anni.
Le due vittime riconosciute stanno ricevendo sostegno affrontare i traumi subiti. Seila Samleang, direttore esecutivo di APLE, ha aggiunto, “La buona notizia è che, dopo il duro lavoro svolto, Vanna sia stato condannato, però una sentenza col minimo della pena non aiuta e può ritorcersi sul processo di recupero delle vittime. È una vergogna che chi ricopre ruoli sociali o politici importanti debba ricevere, per questo motivo, un trattamento speciale da parte dei tribunali”
Foto: Arresto di Khoun Vanna nell’aprile del 2013 (Global Humanitaria/APLE).