PERU', il corona virus nel sistema rurale

[4/4/2020]

Roberto Balarezo, Direttore di Global Humanitaria Perú 

04/04.-  Nel mezzo di questa crisi sanitaria mondiale, le attività prioritarie del nostro personale tecnico sul campo sono volte a garantire la produzione alimentare per le 31 comunità educative nella regione di Puno. Man mano che la quarantena si è stata estesa a Capachica e Huata, dopo aver valutato lo stato delle colture, le famiglie che partecipano al nostro progetto scolastico Llapan hanno iniziato a raccogliere le patate a turno nelle scuole per evitare la concentrazione dei genitori sul campo. Le azioni di coordinamento per la produzione di ortaggi e la coltivazione di foraggi nelle scuole, sono state invece momentaneamente sospese.
 
Il 02 aprile abbiamo iniziato la campagna "Unisciti a noi, affrontiamo insieme il Coronavirus", con contenuti informativi e giochi in rete, per sensibilizzare la popolazione e le autorità sulla necessità di un sistema sanitario pubblico in grado di garantire il diritto alla salute per tutti.

Gli uffici pubblici e privati sono chiusi, ad eccezione dei mercati locali, delle farmacie e delle banche. Il coprifuoco è iniziato lo scorso il 18 marzo ed è attivo dalle ore 18:00 alle 5:00. Fino alla fine della quarantena, si è deciso che gli uomini possono uscire il lunedì, mercoledì e venerdì, invece le donne il martedì, giovedì e sabato. L'anno scolastico è proseguito dal 6 aprile grazie alla piattaforma "I learn at home", mentre si prevede che le lezioni in aula riprenderanno parzialmente dal 4 maggio. Il Ministero sta lavorando alla traduzione di molti dei testi degli studenti nelle lingue originali e sta valutando come raggiungere coloro che si trovano in aree remote e isolate, senza Internet o TV.
D'altra parte, a partire dal 6 aprile, il programma nazionale di alimentazione scolastica Qali Warma fornirà un servizio di ristorazione straordinario per le scuole pubbliche nei distretti rurali più poveri, in modo che genitori e insegnanti possano organizzarsi e distribuire pasti ai bambini in tutte le case.
Queste scuole, con le quali lavoriamo, non hanno strumenti digitali per l'apprendimento, quindi stanno studiando un modo alternativo per far accedere gli studenti ai contenuti ".
 
30/03- A Puno "stiamo preparando una campagna di informazione, dato che uno dei problemi principali è proprio la mancanza di notizie. Nonostante il flusso enorme di news in tutti i media la percezione della popolazione è che questa malattia non li coinvolgerà più di tanto perché è un problema dei paesi stranieri, che non sopravviverà all'altitudine e che eventualmente interesserà solo gli anziani. La campagna include informazioni sulla situazione, raccomandazioni sulle misure di prevenzione, attività suggerite da fare con i bambini a casa, esperienze di solidarietà e avrà anche l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e le autorità sulla necessità di un sistema sanitario pubblico in grado di garantire il diritto alla salute per tutti".
Il nostro team è in stretto contatto  con le comunità educative per il coordinamento delle attività agro-produttive, per capire insieme le precauzioni necessarie da prendere e il modo migliore per effettuare i raccolti nelle colture andine, in particolare in quelle più urgenti perché i prodotti sono a maturazione e sono maggiormente esposti a danni e perdite dovute all'azione dei parassiti.
 
In sintesi, in questi giorni, nell'ambito del progetto "Llapan", diamo la priorità alle attività legate alla produzione alimentare. Coordinamenti e assistenza telefonica vengono mantenuti con i genitori membri dei Comitati APAFA e i direttori di i 31 PEI poiché molte colture sono pronte per la raccolta da metà aprile.

Nel paese la quarantena è stata prorogata fino al 12 aprile e il coprifuoco è mantenuto dalle ore 20 alle 5. Le famiglie della regione di Puno e in particolare quelle che attraverso le scuole fanno parte del progetto "Llapan", devono rispettare le restrizioni previste dalla quarantena, soprattutto nei centri urbani dove ci sono circa 975 famiglie. Nelle zone rurale, dove ci sono circa 851 famiglie, la popolazione continua a svolgere le sue attività produttive di raccolta delle colture e di allevamento degli animali con relativa normalità, sebbene con alcune restrizioni (trasporto e assembramenti, principalmente). Queste famiglie non ricevono lo straordinario bonus del governo e attendono così le misure che stanno preparando per l’acquisto e la fornitura di  ceste alimentari.
Data l'estrema precarietà del sistema sanitario in questa area di lavoro e la possibilità di un peggioramento della situazione, faremo una mappatura del sistema sanitario nella regione di Puno a livello dipartimentale, provinciale, distrettuale e comunitario, per analizzare la capacità di risposta del sistema.