I (non) diritti delle donne in India.

[27/2/2018]

L’ India continua purtroppo ad essere uno dei paesi peggiori al mondo dove essere donna.  In questa società marcatamente patriarcale sono viste come un peso economico e sociale. Hanno molte difficoltà ad accedere al sistema educativo (si calcola che 4 su 10 siano analfabete) e che attualmente solo il 3% lavori formalmente.

La disuguaglianza di genere peggiora nelle zone più povere, dove si subisce discriminazione oltre che per essere donna, anche per appartenere alle classi sociali più basse.

Alla discriminazione si somma la violenza: secondo l’Agenzia Nazionale del Registro dei Delitti, in India avvengono più di 100 stupri al giorno e più di 8.000 donne vengono assassinate ogni anno per questioni legate alla dote. La violenza di genere è la principale causa di morte per le donne del sud-est asiatico, più dei conflitti armati della zona.

La legge indiana protegge i diritti delle donne solo sulla carta e, per contribuire a portare alla luce questa grave situazione, nei 5 centri educativi che sosteniamo a Murshidabad, abbiamo organizzato degli incontri di sensibilizzazione sulla tematica di genere, alle quali hanno partecipato insegnanti, studenti e le loro famiglie, oltre a operatori dei servizi sociali e del Centro di Salute della zona. In totale 332 persone.

In questi incontri abbiamo trattato molti temi: il ruolo della donna, il suo status di discriminazione, la violenza di genere, il matrimonio infantile, il traffico di bambine, il femminicidio, l’aborto selettivo. Contemporaneamente si sono discusse misure per la prevenzione delle situazioni di disuguaglianza di genere e si è ragionato su come applicare una politica di genere che aiuti la donna a raggiungere un maggior grado di uguaglianza.     

Foto: Momento dell’incontro su genere e discriminazione in uno dei centri di Murshidabad (Global Humanitaria)