Incontri di formazione in Colombia contro gli abusi sessuali

[19/10/2017]

A Cartagena de Indias (Colombia) abbiamo organizzato alcuni momenti di formazione sulla prevenzione della violenza sessuale presso l’istituto educativo Pies Descalzos. Si tratta di seminari rivolti a docenti, agli adolescenti tra i 12 e 15 anni e ai loro genitori.

Gli studenti vengono informati sui diversi tipi di violenza sessuale a cui possono essere esposti, come la violenza di genere, e sulle strategie utilizzate dai pedofili e dai protettori. Gli si danno consigli sull’autoprotezione e sull’importanza della comunicazione con la propria famiglia e con gli insegnanti per evitare di essere raggirati. Gli si forniscono nozioni sul contesto giuridico della violenza sessuale e, attraverso lo studio dei casi, si auspica che riescano a riconoscerla e soprattutto che imparino a denunciarla.

I professori vengono formati per migliorare le loro capacità di sensibilizzare sul problema dell’abuso sessuale e per incentivare gli studenti a instaurare delle relazioni positive. Inoltre, li si forma sulle strategie di identificazione e gestione dei casi di violenza sessuale per quanto riguarda soprattutto l’attenzione alle vittime di violenza sessuale.

Ai genitori è rivolta una campagna di sensibilizzazione per promuovere la fiducia  e l’attenzione nei riguardi dei propri figli, ponendo l’accento sulla responsabilità nei loro confronti e ampliando la conoscenza sui possibili rischi della violenza sessuale. Vengono forniti loro inoltre mezzi per migliorare la comunicazione con i figli e informazioni sui possibili aiuti locali.

● Attraverso il programma Ciberprotect si informa tutta la comunità educativa sui possibili rischi che si incontrano sul web e su come prevenirli. Li si educa inoltre a diventare “buoni cittadini digitali”, mostrando loro il modus operandi dei pedofili, i simboli che utilizzano, i modi in cui possono essere adescati e violentati attraverso la rete, affinché imparino a identificare il cyberbullismo e divulghino l’informazione il più possibile.

Alla formazione hanno partecipato
- 38 adolescenti dell’istituto educativo Pies Descalzos dell’8°, 9° e 10° corso
- 20 insegnanti
- 50 coppie di genitori

L’obiettivo era aumentare il numero di giovani formati sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione della violenza sessuale.

Pies Decsalzos
I laboratori si svolgono in una delle scuole della Fondazione Pies Descalzos, fondata dalla famosa cantante Shakira per sostenere i bambini più disagiati. La scuola di Cartagena appartiene a una comunità molto vulnerabile, composta da 11 quartieri che si sono andati costituendo negli ultimi 15 anni, a causa dei trasferimenti forzati.
 
 
Progetto Protect
Attraverso il progetto Protect, Global Humanitaria lavora nei contesti scolastici insieme alla comunità educativa, composta da insegnanti, genitori e studenti, col fine di migliorare i mezzi per prevenire gli abusi sessuali sui minori. Il web sta diventando sempre più una fonte di pericolo per gli adolescenti e attraverso ciberprotect intendiamo sensibilizzare i giovani utenti sui pericoli che derivano da un suo uso improprio.

Come commenta Sixta Rada, direttrice della Fondazione Protect e coordinatrice del progetto, “il messaggio che trasmettiamo è la protezione dei nostri bambini, bambine e adolescenti e che la città di Cartagena accolga il turismo ma che non permetta, a nessuno dei propri bambini, bambine e adolescenti, di mettere a rischio i propri diritti. “Potrebbe essere vostro figlio”, è quello che dico sempre e che è anche il motto del progetto”.

La proprosta si inquadra all’interno della Legge 1146 del 2007 che stabilisce che il settore educativo debba identificare velocemente i casi di abuso sessuale a scuola, includendo elementi che contribuiscano all’identificazione veloce, alla prevenzione, all’autoprotezione, alla scoperta e alla denuncia dell’eventuale abuso del quale possono essere vittime gli studenti, all’interno o all’esterno della struttura educativa.

Fino a una decina di anni fa, la situazione che si presentava a Cartagena, riguardo allo sfruttamento sessuale, riguardava soprattutto l’area più turistica della città. Oggi sono gli stessi adescatori che contattano gli adolescenti per telefono o attraverso il web, cosa che impedisce alle autorità di realizzare un buon lavoro giudiziale, poiché le vittime percepiscono l’adescatore come un banefattore che li sta aiutando a ottenere denaro per mantenere la propria famiglia, inclusi i propri figli. In alcuni casi, infatti, si tratta di giovani madri adolescenti che hanno abbandonato la scuola e che vivono nelle zone più vulnerabili, dove si concentrano povertà e mancanza di opportunità.

Secondo una stima dell’Istituto di medicina legale di Cartagena, nel 2016 si sono presentati 219 casi di violenza sessuale e la procura ne ha riportati 250. Le statistiche mostrano che questi avvengono per lo più in ambito familiare.

In altre occasioni il colpevole è un amico di famiglia. Questi pedofili cercano sempre di approcciare  diversi membri della famiglia e si spacciano per persone desiderose di aiutare economicamente la famiglia.

In molto casi, quando questi abusi sessuali coinvolgono pre-adolescenti abusati all’interno della stessa famiglia, questi preferiscono andare via di casa e rifugiarsi nell’alcool e nelle droghe, arrivando addirittura al suicidio o al rifiuto del contesto familiare ed educativo, oltre che sviluppare patologie che richiedono attenzione psichiatrica e ricovero.

I centri educativi statali e privati non realizzano azioni continue che possano contribuire all’identificazione tempestiva, alla prevenzione, all’autoprotezione, all’individuazione e alla denuncia dell’abuso sessuale di cui possono essere vittime gli studenti, all’interno o all’esterno degli stessi centri.

Per quando riguarda la giustizia per le vittime di abuso sessuale una volta che si è sporta denuncia, si presentano molte difficoltà, con grossi impedimenti nel poter ricevere l’attenzione richiesta da parte delle autorità giudiziarie, lasciando impunito il 90% dei casi. A ciò va aggiunta la mancanza di sostegno economico alle vittime e alle loro famiglie, per adempiere a tutte le spese giudiziarie e processuali. Inoltre, la mancanza di coordinazione tra le varie istituzioni implica un’ulteriore  vittimizzazione da parte delle vittime, ogni volta che devono raccontare la propria storia all’istituzione con cui si interfacciano.
 
 Foto: Scuola Pies Descalzos, dove organizziamo seminari per la prevenzione di abusi sui minori (Global Humanitaria).