Aggiornamenti Covid 19 - GIORDANIA

[13/5/2020]

Ciao mi chiamo Mohammad è vengo da Homs, in Siria. Questo è il mio papà, lui ora è in Siria ed io non ho più sue notizie da tantissimo tempo. Il mio solo desiderio è che sia ancora vivo e che stia bene. Passo le giornate in silenzio, pregando di poterlo riabbracciare un giorno. Ogni sera, quando vado a nanna, metto questo pupazzetto sotto il mio cuscino, così nel mio cuore spero di risvegliarmi la mattina con lui al mio fianco.”
مرحبا، انا اسمي محمد و انا من حمص، سوريا. هذا ابوي، هو الان في سوريا و من زمان ما سمعت عنو اخبار. حلمي, انو يكون بعدو عايش. بقضي أيامي منعزل، بصلي انو ارجع اشوفو. كل ليلة، لما بفوت انام بحط هاي الخشبة تحت المخدة مع أمل انو اصحى من النوم و هو يكون جنبي."
 
"Be safe" è il messaggio che Mohammed, uno dei nostri ragazzi che ha il padre in Siria, ci ha inviato durante la pandemia. (Global Humanitaria/Al Mahd)
 
 
Rami Alkurdi, Direttore di Al Mahd, partner di Global Humanitaria in Giordania, dall'inizio della pandemia ci aggiorna puntualmente sulla situazione in questo paese:
 
11/05/20 “Ci sono 465 casi di coronavirus nel paese e da ieri sono stati riaperti i ristoranti da asporto.”
 
05/05/20 “Il coprifuoco viene mantenuto di notte (dalle 18:00) e durante i fine settimana. Il resto dei giorni rimane di 2 ore , il governo ha prolungato il coprifuoco fino alla fine di maggio quando terminerà il Ramadan. E’ consentito che alcuni settori commerciali (banche, ristoranti, telecomunicazioni) riaprano poche ore al giorno e con il 30% dei dipendenti. Stiamo lavorando per consegnare pacchi alimentari per i bambini e le loro famiglie, date le enormi difficoltà delle famiglie siriane rifugiate a procurarsi per cibo e tutto l’occorrente. Sono 449 i casi di Covid 19 nel paese, la maggior parte tutti ad Amman.”
 
21/04/20 "Secondo fonti del Ministero della Salute ci sono 428 casi di Covid 19 nel paese, soprattutto ad Amman. Le persone possono uscire per 2 ore al giorno tranne il fine settimana. Il governo valuta la possibilità di riaprire solo i ristoranti per consegnare cibo, poiché il Ramadan inizia venerdì. Le famiglie di rifugiati siriani stanno lottando per ottenere cibo grazie all'aiuto delle famiglie giordane che vivono nella stessa area. Abbiamo identificato 30 famiglie più disagiate (ce ne sono molte altre) ad Amman e Madaba e questa settimana abbiamo avviato una campagna di rete per raccogliere fondi e consegnare loro pacchi di alimenti.”
 
14/04/20 “Sono vietate le preghiere nelle moschee durante il Ramadan a causa del coprifuoco del per Covid19, che consente di uscire per 4 ore per comprare cibo o prodotti di prima necessità nei mercati. Tutte gli uffici sono chiusi. Gli studenti continuano il loro apprendimento online, ma i bambini beneficiari dei nostri progetti avevano già problemi di apprendimento e ora non possono accedere ai sistemi di istruzione online. A Madaba e Abu Nsseir, con il coprifuoco e gli ordini di chiusura, i nostri insegnanti non possono contattarli per fornire il supporto richiesto. 
Ci sono circa 400 colpiti e 7 morti.”
 
01/04/20 "Dopo la progressiva chiusura dell'attività (scuole, eventi, ecc.) è stato decretato un coprifuoco con severe punizioni per coloro che non lo rispettano. Il governo ha fornito articoli di prima necessità ai cittadini nelle loro case. Dopo una settimana dal coprifuoco, è consentito uscire e fare acquisti nei supermercati per 4 ore al giorno e solo a piedi, non è consentito l'uso di auto. Per quanto riguarda i nostri beneficiari ad Amman e Madaba, siamo in contatto con le famiglie e al momento per fortuna nessuno è stato colpito dal virus. Speriamo che la situazione finisca prima del Ramadan, alla fine di aprile .
Il governo ha aperto una raccolta per aiutare migliaia di famiglie con cibo e combustibile per le stufe. Ha chiesto al settore privato di non licenziare alcun lavoratore a causa della pandemia. Ha anche aperto 2 canali televisivi in ​​modo che il processo educativo non si interrompa durante questa crisi, quindi i bambini a casa e possono assistenre a casa a lezioni di insegnanti.
In Giordania ci sono 299 positivi e 5 morti. La maggior parte dei casi è ad Amman.
 
25/03/20 “ La chiusura è totale e lo Stato è responsabile della consegna di cibo e medicine.  L'inasprimento delle misure è dovuto, secondo le autorità, ad infrazioni eccessive.
Per quanto riguarda il nostro staff e i bambini che aiutiamo, nessuno ha ancora presentato sintomi della malattia. Dalla scorsa settimana, tutte le attività sono state sospese e il nostro staff lavora da casa. I nostri colleghi sono in costante contatto con genitori e figli che partecipano ai nostri progetti ”.